Apprendimento costante, benessere di Team, progetti sfidanti e condivisione dei valori aziendali saranno gli ingredienti centrali per le aziende IT intenzionate ad attrarre e trattenere talenti. In un mondo sempre più dominato dalla “Great Resignation”, vediamo insieme come affrontare il fenomeno al meglio, dal punto di vista delle persone e delle imprese.
1. La Great Resignation: cos’è e come sta cambiando il volto dell’Information Technology
La “grande dimissione” o “great resignation”, come l’hanno definita negli USA, è un fenomeno in continuo aumento dal 2021 che riguarda un forte tasso di abbandono dei luoghi di lavoro da parte di una fetta di professionisti, in particolar modo quelli del panorama digitale.
Dati alla mano, secondo le indagini effettuate dal Ministero del Lavoro, nel 2021 in Italia si sono licenziati ben 2 milioni di lavoratori IT che avevano un contratto a tempo determinato o indeterminato.
Un’altra indagine, “The State of Software Development in Italy” condotta da BitBoss ha rivelato che sul finire del 2022 circa 3 Developer su 4 erano intenzionati a lasciare il loro attuale posto di lavoro per nuove, stimolanti opportunità. Ciò che colpisce maggiormente sono le motivazioni connesse all’abbandono.
Il 78,4% degli sviluppatori valuterebbe positivamente un’azienda che offre flessibilità oraria, intesa come la possibilità di lavorare in sede e da remoto e il 62,5% di loro punta tutto sulla capacità aziendale di essere innovativa e il più possibile al passo con le nuove tecnologie.
Le motivazioni, dunque, non sono connesse, come spesso accade, alla remunerazione o a forme contrattuali precarie. Al contrario, appaiono strettamente connesse con un nuovo modo di concepire il lavoro e l’impresa.
Gli stessi numeri, se non più preoccupanti, si sono registrati negli USA, dove circa 4,6 milioni di americani che lavoravano nel settore IT hanno abbandonato il proprio posto di lavoro, molto spesso senza avere un nuovo impiego. Lo stesso valore è stato registrato nel Regno Unito.
Un fenomeno quello della great resignation che merita di essere analizzato e compreso, anche e soprattutto da chi il lavoro lo crea tutti i giorni. Vediamo nel prossimo capitolo quali sono le motivazioni di questo fenomeno sempre più in crescita.
2. Analizzare il cambiamento per coglierne opportunità
Ogni momento di crisi porta con sé grandi opportunità di riflessione e di crescita. In questi anni segnati da pandemia, conflitti mondiali, catastrofi naturali, l’industria digitale è chiamata a interrogarsi su ciò che sta facendo e su quale sia la visione per un futuro migliore.
Mai come adesso moltissime aziende stanno cambiando il loro assetto societario, sposando valori che vanno oltre il semplice lucro. Ne sono un esempio le Società Benefit e le BCorp, imprese che vogliono lasciare un’impronta reale e concreta sul loro territorio, sulla comunità, sull’ambiente (per saperne di più, clicca qui).
Partiamo quindi dall’analisi delle motivazioni che stanno portando all’aumento senza freni del fenomeno della great resignation, per inquadrarlo più da vicino e trovare insieme soluzioni adeguate.
Le motivazioni principali che spingono sempre più lavoratori del digitale a cambiare lavoro sono quella del benessere psicofisico della persona, l’importanza delle relazioni e del lavoro di team, la selezione di progetti altamente stimolanti.
Tra le altre cause, sempre centrali, troviamo il sentirsi apprezzati dai propri datori di lavoro, il condividere con l’azienda valori di sostenibilità sociale, ambientale e culturale e, non per ultima, la possibilità di apprendere, formarsi, accrescere le proprie competenze.
Le risorse IT, dunque, sembrano essere sempre più attente e sensibili al proprio benessere psicofisico, al coinvolgimento aziendale, alla coesione individuale e collettiva, alla condivisione di valori tra l’individuo e la propria azienda.
Spicca in questo senso il dato sulla dimensione delle aziende. Tra gli intervistati da Codemotion il 35% dei Developer preferirebbe lavorare in una piccola azienda mentre solo il 5% ambisce a lavorare in una multinazionale.
Senza nulla togliere ai grandi colossi IT, lavorare per una piccola azienda, molto spesso, dona alle persone un senso di appartenenza e di coinvolgimento più forti.
Inoltre, le piccole imprese, non muovendo i capitali di una multinazionale e dovendo distinguersi dalla massa, realizzano progetti sfidanti e coinvolgenti, che mettono in moto creatività e progettualità.
Accogliere il cambiamento, comprenderlo e comprendersi è il primo passo per proiettarsi nel futuro nel miglior modo possibile. Vediamo insieme nel prossimo capitolo quali potrebbero essere le soluzioni da adottare per diventare protagonisti del mercato IT del futuro.
3. Coinvolgere, innovare, condividere: la nuova sfida per le aziende IT
Come affrontare dunque il cambiamento? Come attrarre e trattenere talenti digitali e fare della propria impresa, piccola o grande che sia, il luogo di lavoro dove tutti vorrebbero lavorare?
Dati alla mano, quello che ci sembra più importante è il coinvolgimento della persona all’interno della realtà aziendale. Questo coinvolgimento può passare da tanti tipi di attività, da una semplice pausa caffè condivisa, a una chat di lavoro, a progetti di team building.
In ogni caso, piccola o grande che sia, l’azienda dovrebbe sapersi avvicinare ai propri dipendenti accertandone il livello di soddisfazione personale, la congruenza tra impegni professionali, ruolo e vita privata, la soddisfazione remunerativa e contrattuale.
Banalmente, l’assegnazione di un nuovo progetto a una risorsa che appare demotivata può essere una buona scintilla per riaccendere passione, creatività e voglia di mettersi in gioco.
Anche le radici, i valori, la visione aziendale sono elementi importantissimi per rendere un luogo di lavoro davvero confortevole. Alle imprese del futuro, a parer nostro, non basterà raccontare una bella storia, occorrerà metterla in pratica e verificarla quotidianamente, con impegno, tempo e dedizione.
Per quel che ci riguarda stiamo muovendo insieme alla nostra azienda partner LAB4IT, già Società Benefit, i primi passi per diventare una BCorp certificata. Sarà un percorso lungo, complesso e altamente sfidante ma tutto ciò non ci preoccupa.
Inoltre, siamo sempre alla ricerca di nuovi profili IT da inserire nel nostro organico. Siamo piccoli, ma abbiamo grandissime aspettative per il futuro!
Se vuoi conoscere meglio ciò che possiamo offrirti, clicca qui.
Bibliografia